Difesa Cuomo: le utilità del presunto mercimonio «sono cose ridicole»
Gli avvocati Gilberto Lozzi e Maria Rita Bagalà hanno presentato le arringhe difensive
Concluse le arringhe difensive dei legali di Gerardo Cuomo nell’ambito del processo incentrato su un presunto giro di corruzione in Valle d’Aosta; i principali imputati sono Cuomo, Augusto Rollandin e Gabriele Accornero. Nella mattinata di mercoledì 20 marzo, sono stati gli avvocati Gilberto Lozzi e Maria Rita Bagalà a prendere la parola davanti al gup Paolo De Paola.
La presunta corruzione
Al termine della sua arringa, l’avvocato Lozzi ha spiegato ai giornalisti la tesi difensiva riguardo al rapporto tra Rollandin e Cuomo. Secondo il legale, se l’ex presidente della Regione avesse favorito Cuomo, «che compenso ha avuto? Gli ha cambiato due gomme, che poi non è vero? Gli ha permesso di fare un comizietto di fronte a 20 dipendenti? Ma voi nei casi di corruzione che sono in giro, sentite dire che il mercimonio, il compenso, sono cose ridicole di questo genere? Non mi pare». L’avvocato ha poi rincarato la dose proponendo un esempio: «Ha chiesto nove anni il pm, ne hanno dati sei a Formigoni per sei milioni di euro, non so, fate voi un confronto».
Passando poi alle presunte pressioni che Rollandin avrebbe esercitato per far spostare la Deval dai locali dell’Autoporto (al fine di consentire l’ampliamento dell’impresa di Cuomo), Lozzi ha commentato: «È stata una scelta politica della Regione. L’assoluta autonomia dall’Enel vuol dire che non puoi più approvvigionarti dall’Enel. Quindi devi avere un magazzino. È pieno di testimoni che dicono “era doveroso il trasferimento”, perché effettivamente, non potendo più approvvigionarsi dall’Enel, dovevano avere maggiori locali».
Turbativa d’asta
Riguardo al reato (contestato dalla Procura) di turbativa d’asta (per il 4K), l’avvocato Lozzi ha aggiunto: «Ci sono testimoni che dicono che Accornero era convinto di fare una sponsorizzazione. Cuomo era sponsor del Forte di Bard da anni e allora ha partecipato a delle riunioni. Poi invece ad Accornero qualcuno ha messo il dubbio, quindi ha chiesto a un avvocato, che gli ha detto di fare la gara. Che ne sapeva Cuomo se doveva far la gara o no? Mica è un amministrativista. Se han sbagliato, han sbagliato quelli del Forte». In aggiunta, sempre secondo la tesi difensiva, al Forte di Bard «non ci voleva andare nessuno, molte volte han fatto dei lotti che sono andati deserti perché è scomodo andare al Forte, bisogna essere molto attrezzati. Quindi io non credo che ci sia una responsabilità, in ogni caso non di Cuomo, perché non ha nemmeno gli strumenti per capire quando si fa la gara o la sponsorizzazione. Non è lui che organizza».
Per Cuomo, il pm Luca Ceccanti ha chiesto la condanna a 6 anni di reclusione. Domani, giovedì 21 marzo, sarà il momento dell’avvocato Corrado Bellora, che esporrà l’arringa difensiva riguardo alla posizione di Accornero.
(f.d.)