Riforma legge elettorale VdA: freddezza sulla doppia preferenza di genere
E' iniziato il dibattito in Consiglio Valle sull'ipotesi di una nuova legge; il testo ritornerà poi in Commissione
Riforma legge elettorale VdA: primo confronto in Consiglio Valle sulla riforma tra preferenza unica, voto centralizzato, doppia preferenza di genere – accolta tiepidamente – e accenni al voto elettronico.
La bozza
La bozza di riforma della legge elettorale regionale sbarcata in Consiglio è il frutto di un lavoro di mediazione tra i testi di legge presentati nei mesi scorsi da Emily Rini, per il mantenimento dello scrutinio centralizzato dei voti, e dai consiglieri Alberto Bertin e Luciano Mossa per la preferenza unica e il riequilibrio della rappresentanza di genere oltre che per lo spoglio centralizzato. Le due proposte sono diventate un testo combinato che è stato oggetto di un lungo dibattito in aula.
Retsaano, la preferenza unica non è panacea
Claudio Restano (Gruppo Misto). «La preferenza unica non è la panacea. Con otto centri di spoglio ci sarà comunque un controllo del voto», convenendo tuttavia che «la bozza di testo sia un passo necessario. Non credo sia la conclusione di un percorso ma l’inizio di un confronto serio non dettato dall’emergenza. La governabilità è dettata dai consiglieri non possiamo imporla. Primo piccolo passo di una legge elettorale ancora tutta da approfondire».
Pulz, preferenza di genere
Per Daria Pulz (Adu) «Non è affatto un dettaglio la doppia preferenza di genere, che ne esce penalizzata. La politica locale è uno spazio ben lontano dall’offrire pari opportunità tra uomini e donne. E settant’anni di storia valdostana ne sono la dimostrazione. Le donne consigliere regionali rappresentano in Italia solo il 17%. In un mondo ideale potrebbero anche non servire meccanismi di equità e parità». E incita: «introdurre ora la doppia preferenza di genere».
Mossa, preferenza di genere è offensiva
Per Luciano Mossa (M5S) «è offensivo fare una norma di legge per permettere alle donne di mettersi in gioco. La doppia di genere non è la cura a tutti i mali». Auspica «una maggiore partecipazione delle donne alla vita politica». Per Mossa «è una questione di libero arbitrio la partecipazione alle attività politiche».
Marquis, la preferenza unica non incide sulla segretezza
Pierluigi Marquis (Stella Alpina). «Credo sia importante confermare lo spoglio centralizzato ancorché l’attuale impianto lo modifichi, portando i centri da quattro a otto. Per quanto mi riguarda la preferenza unica non incida sul controllo del voto. Vedo ricadute negative per la partecipazione dei giovani e per il ricambio generazionale». Ciò detto ha sottolineato: «è stato comunque aperto un cantiere di lavoro». Per Marquis prioritaria è «la governabilità».
Manfrin, no ad aumentare numero di firme
Andrea Manfrin (Lega Valle d’Aosta). «La legge elettorale deve essere frutto della collaborazione di tutte le forze consiliari. Il risultato emerso dallo spoglio centralizzato è nettamente diverso da quanto rilevato in passato. Basta guardare come ne sono usciti alcuni campioni di preferenze (leggi Augusto Rolandin ndr). Io ritengo sia sbagliato aumentare il numero di firme per partecipare alle competizioni elettorali. E’ sufficiente aumentare il numero dei soggetti certificatori per evitare la formazione di liste alla Forza Roma come avviene nella Capitale. Ben venga la legge elettorale ma senza alcune modifiche che non ci sentiamo di condividere».
(da.ch.)