Ferrovia: a settembre arrivano tre treni bimodali
Per i ritardi nella consegna la Regione chiederà le penali previste nel contratto di acquisto
«I primi di settembre sulla linea ferroviaria Aosta-Torino entreranno in attività i primi 3 treni bimodali». A comunicarlo in mattinata all’aula del consiglio regionale l’assessore ai trasporti Luigi Bertschy. L’annuncio dovrebbe segnare ( il condizionale è d’obbligo dopo anni di annunci mai concretizzati) la fine di un viaggio che sembrava non avere fine.
Per dare la ”lieta novella” l’assessore Bertschy ha sfruttato l’occasione della risposta alle interrogazioni proposte dal Mouv’ e dal M5s. Sulla consegna degli altri bimodali oggetto della commessa con la Stadler le date per ora non sono ancora definite. La vicenda, comunque, lascia intravvedere che la storia dei bimodali avrà altri capitoli. Ancora Bertschy. «Ci sono stati intoppi di ogni tipo, a partire da quelli tecnici e seguiti da quelli burocratico – amministrativi. Come regione dopo le proroghe, i cui motivi non abbiamo mai riconosciuto, ma che abbiamo dovuto concedere, dovremo certamente attivare le filiera delle penali previste dai contratti sottoscritti tra le parti. Non sono da escludere una serie di contenziosi». L’acquisto dei treni bimodali è costato finora alla Regione 43 milioni di euro e il contratto di servizio in essere con Trenitalia ha un costo di 83 milioni.
L’assessore Bertschy ha comunque messi le mani avanti. «I treni bimodali non risolveranno i problemi di collegamento della Valle d’Aosta con i territori vicini. La soluzione resta legata all’elettrificazione della linea di collegamento con fuori Valle».
Le repliche
Da parte degli interroganti ( Maria Luisa Russo e Elso Gerandin) tanta perplessità e scetticismo. «Tutto ci appare scollegato. Stiamo spendendo una quantità infinita di soldi per poi utilizzare dei tremi per poco tempo. Sarà necessario porre la massima attenzione – ha detto la consigliera del M5s – su una vicenda ingarbugliata». Per Gerandin «è una storia dalle tante contraddizioni. Avremo dei treni che entrano a regime con estremo ritardo e che quando saranno sulle rotaie saranno già fuori mercato. Cerchiamo almeno di recuperare qualcosa con le penali, cominciando, prudentemente, da non pagare interamente le commesse».
(alessandro Camera)