Ad Aosta 30 mozioni della minoranza, la maggioranza: «Solito vecchio gioco della politica»
Consiglio fiume ieri, mercoledì 31 marzo, in municipio dove era in discussione il bilancio di previsione
Ad Aosta 30 mozioni della minoranza, maggioranza: «Solito vecchio gioco della politica». La seduta nella quale si è discusso il bilancio di previsione del capoluogo è iniziata alle 9 di mattina mercoledì 31 marzo e si è prolungata, viste le 30 mozioni presentate dall’opposizione, fino alle due di notte.
Il giorno dopo
«Alcune di queste si sarebbero potute evitare entrando nel merito nelle sedi deputate – leggi 4° Commissione-, altre trattavano temi già affrontati e di altre ancora era difficile vederne il collegamento con l’oggetto trattato dall’ordine del giorno» commentano a bocce ferme i gruppi di maggioranza Pcp, Union valdôtaine e Alliance valdôtaine.
Puntano il dito: «Scopo politico della “maggioranza della minoranza” era quello di interpretare il solito vecchio gioco della politica senza una reale interlocuzione né un vero confronto orientato a trovare soluzioni. Per la maggioranza aderire alla prassi di un sereno confronto sui temi proposti, propria di una seduta normale, avrebbe finito per determinare, purtroppo, un consiglio ancora più lungo e polemico senza possibilità alcuna di sintesi o di convergenze. Per questo la maggioranza ha deciso di lasciare al sindaco e alla giunta l’onere di rappresentare tutti sia nelle risposte di merito che nelle dichiarazioni di voto».
Il Consiglio si è concluso alle 01.59 con l’approvazione del Dup e del bilancio, 28 mozioni rigettate e 2 ritirate. Per l’anno in corso, il documento pareggia sulla cifra di 79 milioni 631 mila euro, di cui 7 milioni 284 mila dedicati agli investimenti e la parte restante alla spesa corrente.
Il documento
«Viviamo in un momento di difficoltà che abbiamo cercato di trasformare in potenzialità. Abbiamo cercato di fare un previsionale che potesse mantenere i servizi stabili a livello qualitativo e quantitativo, esattamente a livello pre-pandemico», ha detto Josette Borre, vicesindaco e assessore alle Finanze.
Per Sylvie Spirli (Lega) il documento non tiene conto «del difficile momento che stiamo vivendo ed è privo di visione e di sostanza, inadeguato rispetto alle sfide che Aosta dovrà affrontare nei prossimi anni».
Secondo il sindaco, Gianni Nuti, invece «la visione c’è, la parte realizzativa trova fondi anche con risorse nazionali ed europee. Si tratta di un bilancio equilibrato che assicura i servizi e garantisce la ripartenza della città».
«L’amministrazione fa cassa attingendo sempre alle tasche del cittadino. Ci sono città italiane che azzerano per il 2021 le tasse pubblicitarie e le tariffe ztl, noi arriviamo a raddoppiarle», ha attaccato Giovanni Girardini (Rinascimento Valle d’Aosta).
Secondo Paolo Laurencet (Forza Italia) «c’è un grosso scostamento tra la disponibilità economica e ciò che si vuole realizzare. Mancano delle priorità ed è scarso lo spazio che si dà a coloro che sono più colpiti dalla situazione che stiamo vivendo. La sensazione che lascia questo progetto è che forse vince il Covid. Mancano le condizioni affinché i privati possano ripartire».
(re.aostanews.it)