La Valle d’Aosta mette in campo 80 milioni per sostenere famiglie e imprese
E' iniziato in Consiglio Valle il dibattito sulla legge aiuti Covid-19
La Valle d’Aosta mette in campo 80 milioni per sostenere famiglie e imprese.
E’ iniziato in Consiglio Valle il dibattito sulla legge aiuti Covid-19 che il presidente della seconda Commissione, Antonino Malacrinò (Pcp), ha definito «il provvedimento il più importante e il più atteso che approveremo nel corso di questo anno: un intervento che mette in campo 129 milioni di euro con l’arduo compito di riuscire a mitigare una crisi economica e sociale che è grave quanto l’emergenza epidemiologica. Difficilmente le norme riescono ad accontentare tutti ma crediamo di aver messo in campo un intervento piuttosto completo, che mette assieme passato, presente e futuro, cercando in qualche modo di ristorare le imprese per i danni subiti, dare un sostegno a famiglie e lavoratori e incentivare le misure per gli investimenti. In questo momento riteniamo fondamentale dare un forte impulso all’economia, mettendo a disposizione 80 milioni di euro, che si affiancano a misure nazionali già approvate e ad altre che ci auguriamo siano adottate».
Per Stefano Aggravi (Lega) «le misure potevano e dovevano arrivare prima. Oggi abbiamo la certezza che questo lavoro possa finalmente concretizzarsi con le dovute erogazioni dei sostegni regionali all’imprenditoria, al mondo del lavoro, delle professioni di montagna e delle famiglie valdostane. La manovra è stata condivisa con le minoranze. Sono stati soppressi una serie di articoli che non era stata oggetto di completa condivisione e non sono contraddistinti da quel carattere di emergenza che hanno, invece, tutti gli altri».
Il dibattito
Il capogruppo di VdA Unie, Corrado Jordan, si è soffermato sulla metodologia seguita per l’elaborazione della norma: «Ho colto con piacere la disponibilità e la collaborazione di tutti i gruppi consiliari, con l’apporto di elementi che hanno completato e integrato il testo di legge, cosi come hanno fatto le organizzazioni sindacali. Si è voluto individuare i settori più penalizzati dalla crisi, riuscendo a meglio evidenziare la platea dei beneficiari. Successivamente sono stati indicati i diversi ambiti che potevano essere oggetto di sostegno, passando dall’aiuto all’impresa, al credito, all’aiuto al lavoro e all’aiuto alla persona. Lo si è fatto con la garanzia di assicurare la copertura finanziaria in modo che gli articoli che prevedono ristori possano garantire a tutti la possibilità di beneficiare di quanto previsto, e ci impegniamo a riallocare le risorse qualora queste siano ritenute insufficienti».
I pilastri
Il capogruppo di Av-Sa, Albert Chatrian, si è augurato che con questo provvedimento si possa «rispondere in maniera completa e robusta alla situazione di crisi. L’impianto di legge si poggia su 5 pilastri. Il primo, quello più corposo, è legato ai bonus per chi è stato colpito pesantemente dalle chiusure e dalle limitazioni, andando ad allocare quasi 50 milioni di euro, con interventi confezionati su misura per la nostra comunità. Il secondo pilastro sono le misure a sostegno dei lavoratori: 19 milioni di euro cui si aggiungono 2 milioni di euro che finanziano chi non ha avuto gli ammortizzatori sociali e 4 milioni a integrazione degli ammortizzatori».
Ha proseguito: «Il terzo sono le misure di accesso al credito: un lavoro non facile, ma la Chambre e le associazioni di categoria ci hanno aiutati facendo sì che il risultato potrà dare una risposta alle nostre aziende. Il quarto pilastro, che riteniamo fondamentale, è quello legato agli investimenti: ci sono delle belle opportunità per le aziende che decideranno di investire, con un sostegno del 30%, sia per le piccole che per le medie e grandi aziende; inoltre, l’investimento potrà essere concretizzato nell’arco di un anno, non obbligando così gli imprenditori a fare tutto subito. Il quinto pilastro è il sostegno alle famiglie e alle situazioni di povertà».
Il dibattito
Il consigliere Giulio Grosjacques (Uv) ha evidenziato: «Il tempo non è stato sprecato: ci troviamo davanti a una manovra straordinaria, per entità sia di risorse sia di persone che ne saranno beneficiarie. La centralità del Consiglio è stata declinata nei tavoli di lavoro che hanno arricchito il confronto: non ci sono stati momenti di rottura, i Consiglieri di minoranza hanno contribuito fattivamente a questo provvedimento; grande aiuto anche dalla Chambre e delle organizzazioni sindacali, con un notevole lavoro di sintesi. Nel complesso, una risposta è stata data a tutti. Sono stati fatti degli sforzi e nessuno sarà escluso».
Per proseguire: «È stata attribuita pari dignità a tutti: non abbiamo fatto distinzioni territoriali, tra comuni turistici o meno: è questo un segno di grande attenzione nei confronti delle attività presenti in tutte le nostre località. Con questo stesso metodo di lavoro, dovremo concentrarci sull’individuazione di misure per la ripartenza: il punto di partenza sono i 19 milioni previsti dal Piano di politiche del lavoro. Dovremo dare ulteriori risposte alle famiglie e alle aziende: non ci dobbiamo fermare, ma avviare un programma di investimenti per il rilancio della nostra economia».
Per il consigliere di Pour l’Autonomie Augusto Rollandin «questo lavoro collegiale non è un miscelare le varie forze politiche, ma è il prendere atto che c’è una situazione straordinaria che va affrontata seriamente. Oggi, non risolviamo tutto: dovremo ora sollecitare gli uffici affinché non vi siano procedure troppo farraginose che rallentino l’erogazione dei sostegni a chi ha sofferto di più in questi mesi. Per una volta, questa Regione ha dato un segnale importante di quello che insieme si può fare, senza trovare trucchetti sul chi fa che cosa. Il Consiglio nella sua interezza voterà questo provvedimento: è un segnale che si sta andando nella giusta direzione».
(re.aostanews.it)