Zona franca per la ricerca e lo sviluppo, sì compatto del Consiglio Valle
Per l'assessore Bertschy «si tratta di un disegno di legge per costruire un progetto di sviluppo per il futuro, che passa per la ricerca e le competenze, per costruire un modello di lavoro più stabile, integrato e radicato nella comunità»
Zona franca per la ricerca e lo sviluppo, sì compatto del Consiglio Valle.
Un compatto sì del Consiglio Valle al disegno di legge che contiene disposizioni in materia di “zona franca per la ricerca e lo sviluppo”. Per tutti un passo avanti per l’autonomia. Per l’assessore Bertschy «si tratta di un disegno di legge per costruire un progetto di sviluppo per il futuro, che passa per la ricerca e le competenze, per costruire un modello di lavoro più stabile, integrato e radicato nella comunità».
Il dibattito
Il vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha ricordato che «a suo tempo, la Lega valdostana aveva già proposto la “zona franca urbana”, che oggi troviamo ben rappresentata da questo disegno di legge. Un testo tutt’altro che semplice che, tuttavia, ha delle grandi potenzialità e permette alla Regione di muoversi all’interno della normativa stringente dettata dal diritto nazionale e soprattutto da quello dell’Unione europea».
«Con questo disegno di legge – ha osservato il consigliere leghista Erik Lavy (Lega VdA) – non ci può essere un paragone con la zona integrale concepita 80 anni fa, ma si vogliono dare delle risposte ad un tessuto industriale che in Valle d’Aosta gode di alcuni svantaggi rispetto ad altre realtà. Per questo si vuole dare una mano pe favorire l’importazione di persone, capitali, know-how che in Valle mancano».
«Questa norma rappresenta l’occasione per riuscire a equilibrare l’economia delle diverse aree del nostro territorio e soprattutto per far valere la nostra specificità – ha commentato il Claudio Restano (GM) -. La particolarità di questo disegno di legge è che si propone in una Regione a Statuto speciale che gode di un modello di gestione delle imposte diverso da altre realtà. Per raggiungere il risultato auspicato, sarà quindi importante individuare il nostro interlocutore principale che, secondo noi, non può che essere lo Stato, al fine di trovare il modo di compensare la diminuzione delle entrate, che è la naturale conseguenza dell’applicazione della zona franca».
Per il capogruppo di PlA, Augusto Rollandin «si sta discutendo un testo che prevede in maniera netta l’esenzione sull’imposta regionale sulle attività produttive, fissando chiaramente i termini per la sua entrata in vigore».
Il governo
L’assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha sottolineato «si tratta di un disegno di legge per costruire un progetto di sviluppo per il futuro, che passa per la ricerca e le competenze, per costruire un modello di lavoro più stabile, integrato e radicato nella comunità. Questo è un punto di partenza: oggi inizia un percorso che ci porterà a migliorare le nostre politiche di sviluppo. La migliore leva di sviluppo è la ricerca: l’importanza di costruire una rete intorno ai centri di ricerca passa attraverso il nostro sistema di imprese affinché ci sia uno sviluppo e una vitalità del territorio».
«Le agevolazioni peseranno sulle entrate della Regione – ha rilevato il Presidente della Regione, Renzo Testolin -, ma qui facciamo un investimento che nel tempo potrà tornare a tutto favore del nostro territorio, abbinando la ricerca e lo sviluppo con l’insediamento delle imprese. Un percorso che è già stato individuato attraverso bandi già messi a punto dall’Assessorato, ma il vero lavoro inizia ora anche attraverso un confronto con lo Stato che possa ampliare le agevolazioni disponibili».
(re.aostanews.it)