Omicidio Elena Raluca: c’è anche l’accusa di rapina per Gabriel Falloni
Confessando il delitto, sarebbe stato lo stesso indagato a confermare ai magistrati di essersi appropriato di alcune migliaia di euro in contanti.
C’è anche la rapina tra le accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Aosta nei confronti di Gabriel Falloni. In carcere dal 21 aprile per aver ucciso Elena Raluca Serban, il 35enne ha ricevuto una seconda ordinanza del gip del Tribunale di Aosta in cui gli viene contestata – oltre all’omicidio aggravato – anche la rapina.
Confessando il delitto davanti al procuratore Paolo Fortuna e ai sostituti Luca Ceccanti e Manlio D’Ambrosi, l’indagato aveva anche ammesso di aver asportato dall’appartamento della donna diverse migliaia di euro in contanti. Soldi – poco meno di 8 mila euro – che avrebbe utilizzato in vari modi: pagare l’affitto, vari tassisti, acquistare dei telefoni per i nipoti e come donazione a una Chiesa.
Non solo: il killer avrebbe confermato agli inquirenti di aver portato via dalla scena del crimine anche i quattro cellulari della vittima (poi distrutti e gettati in Dora), l’arma del delitto (finita in un bidone dell’immondizia a Nus) e le lenzuola.
L’ordinanza
Nell’ordinanza firmata dal gip del Tribunale di Aosta venerdì scorso, viene precisato che «l’ufficio di Procura contesta» oltre all’omicidio aggravato, «il delitto di rapina pluriaggravata».
Secondo il giudice anche rispetto a tale accusa «sussistono indizi di reità alla luce, innanzitutto, della disponibilità di un’ingente quantità di denaro contante nei giorni immediatamente successivi all’omicidio». Per gli inquirenti, infatti, prima del delitto «le precarie condizioni economiche dell’indagato sono comprovate a livello indiziario dal fatto che egli avesse contratto debiti anche per piccole somme» ad esempio con una pizzeria e con un alimentari.
Tuttavia, «sin dal giorno seguente l’omicidio l’indagato ha disposto di una spropositata quantità di denaro contante». Emblematico in questo senso il fatto che tra il 18 e il 21 aprile – cioè durante la sua fuga – Falloni ha speso circa 790 euro per spostarsi in taxi. E al momento dell’arresto, addosso aveva 155o euro in contanti.
Ma non è tutto: durante la sua fuga, Falloni avrebbe acquistato due iphone da 1400 euro l’uno e li avrebbe spediti ai suoi nipoti insieme a 1800 euro in contanti. Il pacco – un piccolo trolley blu – era partito il 19 aprile da Genova, luogo in cui l’indagato si era nascosto.
Per il gip, «il denaro deve ritenersi sia provento della rapina consumata in danno della Serban e sfociata nell’omicidio».
L’omicidio
Secondo quanto accertato dagli inquirenti e dalla Procura, Elena Raluca Serban è stata uccisa nel tardo pomeriggio di sabato 17 aprile con una coltellata alla gola.
Falloni, difeso dall’avvocato Marco Palmieri di Sassari, ha raccontato ai magistrati di conoscere da tempo la vittima e di essere andato da lei dopo averla contattata tramite un sito di escort.
Una volta all’interno dell’appartamento, però, tra i due sarebbe scoppiata una lite causata – dice l’indagato – da una battuta a sfondo sessuale pronunciata da Elena. Il diverbio si sarebbe però trasformato in una collutazione, poi finita in tragedia.
Già poche ore dopo il rinvenimento del corpo nel bagno dell’alloggio che la donna aveva affittato non più di 3 settimane prima, le attenzioni della Squadra mobile della Questura si erano concentrate su Falloni. Lui però aveva fatto perdere le sue tracce fuggendo a Genova, forse voleva imbarcarsi per la Sardegna. Poi però aveva cambiato idea ed era tornato in Valle prendendo un taxi a Torino. Quello che non sapeva è che all’arrivo lo aspettavano gli uomini della Mobile.
(f.d.)