Omofobia: il Consiglio comunale di Aosta sta con la proposta di legge Zan
Passa con 20 voti favorevoli l'ordine del giorno chiede l’approvazione urgente del testo di legge
Aosta: il Consiglio comunale sta con la proposta di legge Zan. Premesso che tutti i consiglieri comunali si sono espressi contro l’omofobia, le discriminazioni e le violenze, l’ordine del giorno presentato da Progetto civico progressista e Alliance valdôtaine sul disegno di legge Zan non mette tutti d’accordo. Passa con 20 voti favorevoli 3 contrari e 6 astenuti.
Ordine del giorno
L’ordine del giorno impegna «il Presidente del Consiglio Comunale a dare rilievo pubblico al presente atto per richiedere l’approvazione urgente del testo di legge (c.d. DLL Zan) che introduce misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità̀ di genere e sulla disabilità e trasmettere lo stesso alla Presidente del Senato della Repubblica, Senatrice Maria Elisabetta Alberti Casellati, al Presidente della Commissione Giustizia del Senato della Repubblica, Senatore Andrea Ostellari, e al Senatore della Repubblica eletto nella circoscrizione uninominale Valle d’Aosta, Senatore Albert Lanièce».
Il dibattito
Così Sylvie Spirlì (Lega): «Potremmo comunicare agli aostani che il Consiglio comunale è diventato ufficiosamente la sede del Parlamento italiano. Mi stupisce che a presentare questo ordine del giorno siano coloro che hanno deriso l’avversario politico. Rigetta che il problema della Lega sia l’omofobia o il razzismo. Ancora una volta la sinistra ha applicato etichette che non appartengono alla Lega».
Paolo Laurencet (Gruppo misto) ha argomentato: «La legge parte da buoni presupposti ma è scritta male. Rischia di aprire al reato di opinione. Il problema è che a stabilire cos’è la libertà di opinione e cosa no sia un magistrato. E questo in un paese libero non può essere. Il rischio è che diventi una norma liberticida. Si tratta di riscrivere la normativa in maniera diversa. Siamo tutti ben disposti verso una legge che sia contro la violenza e la discriminazione. Capiamo poco questo ordine del giorno. Siamo il Comune di Aosta, sarebbe meglio occuparci di problemi più concreti per la cittadinanza».
Clotilde Forcellati, assessora alle Pari opportunità di Pcp, ha sottolineato: «Io penso che ci stiamo occupando dei cittadini aostani. Lo dico con convinzione. Ci stiamo occupando non solo dei marciapiedi ma anche della possibilità di essere felici. Una persona che cerca di esercitare liberamente la propria scelta di genere cerca di portare avanti al propria felicità. Ed è importante. Qui si tratta di perorare la causa. Noi facciamo il nostro pezzettino contro la discriminazione».
Giovanni Girardini (Rinascimento) ringrazia «che si possa discutere di questi argomenti in Consiglio, confrontandoci vicendevolmente. Non voterò a favore perché non condivido il decreto Zan».
Fabio Protasoni (Pcp) ha argomentato: «Non vedete che i giornali sono pieni di notizie di atti contro omosessuali, lesbiche. Noi abbiamo il dovere morale di prendere posizione su questi temi per dire no alla violenza e all’istigazione alla violenza. La gente muore per questa bolla di indifferenza. Occorrono forte posizioni delle Istituzioni».
Per il sindaco Gianni Nuti: «Occasioni di dibattito su argomenti radicali sono necessari. Io credo che un contributo alla sensibilizzazione su questi argomenti sia un elemento che contribuisce ad accelerare i tempi. Non sono sicuro che il decreto Zan sia il migliore possibile ma è un passo nella direzione auspicata».
(da.ch.)