Crisi di governo, Minelli: «Sorprendente il silenzio della maggioranza»
L'assessora dimissionaria: «Io non me ne sono andata, sbattendo la porta ma non posso assistere inerme ad atteggiamenti»
Crisi di governo, Minelli: «Sorprendente il silenzio della maggioranza».
In aula
«E’ stato sorprendente il silenzio di tutti gli altri ad eccezione del presidente Lavevaz». Lo ha dichiarato in aula consiliare ricordando il più volte sollecitato confronto tra i partner che, tenutosi alla Grand Place di Pollein, si è concluso in poco meno di un’ora con un nulla di fatto. A intervenire oltre il capo dell’esecutivo il presidente del Consiglio Alberto Bertin e i rappresentanti di Pcp. Silenzio sul fronte autonomista, assente il consigliere Claudio Restano di VdA Unie.
«E’ con pacatezza e amarezza che ribadisco i motivi delle mie dimissioni» ha esordito così in aula Minelli: «Il programma non è un totem. Mi sono sentita spesso a disagio e fuori luogo. Un punto del programma è l’elettrificazione della rete ferroviaria. Sono stupita dall’ostilità manifestata da alcuni colleghi di giunta e consiglieri di maggioranza verso questo progetto».
Cita l’ostruzionismo sul Piano del traffico regionale, rimasto in sospeso.
Le discariche di Pompiod e Chalamy sono un altro nodo. Sottolinea: «L’aggiornamento della normativa è stato bloccato e così siamo arrivati alla sentenza che ha cassato in parte la legge regionale».
La replica all’Uv
Replica all’Uv: «Non ho sbattuto nessuna porta, ma certo non posso assistere inerte a voti che non condivido e ad atteggiamenti che impediscono di operare proficuamente. Dalle dimissioni sono passati 12 giorni, ma purtroppo sotto l’aspetto politico non mi pare che sia emersa finora la volontà di un confronto reale sulle questioni che hanno portato alle stesse. Do atto al Presidente della Regione di aver ascoltato le argomentazioni mie e della collega Guichardaz e di aver fatto i passi opportuni per riaprire il dialogo, ma ben diverso è stato finora l’atteggiamento di altri consiglieri ed esponenti politici della maggioranza. E così due giorni fa una riunione che doveva essere finalmente di confronto costruttivo, con lo scopo di capirsi e ragionare, ha visto gli interventi del solo Presidente e di quattro esponenti di Pcp e un sorprendente silenzio di tutti gli altri».
La conclusione
Ha concluso: «È del tutto evidente che non è opportuno provocare delle crisi di maggioranza in una fase come questa, ma il buongoverno esige anche chiarezza di idee, prospettive, strategie per guardare lontano e non solo per gestire gli interventi di ordinaria amministrazione. L’attuale maggioranza può ben operare se effettivamente affronta i problemi, li mette a fuoco e dà delle risposte convincenti e condivise. Da parte di tutto il gruppo PCP e anche da parte mia c’è la massima disponibilità per unire le energie, per collaborare, ma la stessa disponibilità ci deve essere da parte di tutti. Se si pensa di continuare come nei mesi passati in cui spesso è mancata anche la lealtà rispetto al lavoro di esponenti della Giunta a mio avviso non si fanno cose utili per la comunità valdostana».
(d.c.)